Chi lavora in una cooperativa ha diritto alla disoccupazione?

Requisiti per accedere alla NASpI e come fare domanda: tutto ciò che devi sapere se lavori in una cooperativa.

La NASpi, acronimo di “Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego”, rappresenta una misura di sostegno economico destinata a coloro che, in modo involontario, perdono il proprio posto di lavoro. Questa indennità di disoccupazione, istituita dal Decreto Legislativo n. 22/15 (e sostitutiva della precedente ASpI), è regolata dall’articolo 1 e ha visto la sua introduzione con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 6 marzo 2015.

Chi può beneficiarne?

Secondo quanto riportato dal sito ufficiale dell’INPS, la NASpi è destinata ai lavoratori con un contratto di lavoro subordinato, sia a tempo determinato che indeterminato, che abbiano perso il posto di lavoro in modo involontario. Ma chi sono i destinatari specifici di questo beneficio? Oltre ai lavoratori del settore privato, possono accedere alla NASpi anche:

  • Apprendisti: I lavoratori in apprendistato, che ricadono sotto un contratto di tipo subordinato, sono inclusi tra i beneficiari.
  • Soci lavoratori di cooperative: In particolare, i soci di cooperative che hanno un rapporto di lavoro subordinato possono usufruire della Naspi. Questo include i soci che lavorano in cooperativa come dipendenti, a patto che il loro contratto sia di tipo subordinato.
  • Dipendenti pubblici a tempo determinato: Anche coloro che lavorano nelle pubbliche amministrazioni con un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato sono inclusi tra i beneficiari.
  • Operai agricoli: Gli operai agricoli a tempo indeterminato che lavorano per cooperative e consorzi agricoli che si occupano della trasformazione, manipolazione e commercializzazione di prodotti agricoli e zootecnici, prevalentemente propri o conferiti dai soci, hanno diritto alla NASpi.

I soci lavoratori di cooperativa e NASpI: un caso particolare

Un aspetto rilevante riguarda i soci lavoratori di cooperativa, che spesso sono un gruppo di lavoratori atipici. Se il socio cooperativo ha stipulato un contratto subordinato, quindi lavora in una cooperativa con le stesse modalità di un dipendente di un’azienda privata, ha diritto alla disoccupazione NASpi in caso di perdita del lavoro.

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La condizione essenziale per l’accesso alla NASpi è che il rapporto di lavoro sia subordinato, e non di tipo autonomo o associativo, che non consente di beneficiare della disoccupazione. In altre parole, se il socio lavora come dipendente della cooperativa e perde il lavoro involontariamente, avrà diritto a ricevere l’indennità di disoccupazione.

Accedi a MyINPS per verificare i pagamenti NASpI.

Come funziona la Naspi?

La Naspi viene erogata mensilmente e l’importo dipende da diversi fattori, come il reddito e la durata del periodo di occupazione. Per poter accedere alla Naspi, i lavoratori devono avere almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni e aver lavorato almeno 30 giorni nei 12 mesi precedenti la fine del rapporto di lavoro.

In generale, l’indennità ha una durata massima di 24 mesi, ma può variare a seconda del periodo di contribuzione.

Come fare domanda NASpi

La domanda per ottenere la NASpi può essere presentata online attraverso la piattaforma INPS. Per garantire che la procedura venga completata correttamente, è consigliabile affidarsi all’assistenza di professionisti competenti, che sono disponibili anche negli enti di patronato come INAS CISL o presso gli sportelli sindacali. È importante ricordare che la domanda deve essere inoltrata entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro per poter accedere all’indennità​

Per quanto riguarda la durata, la NASpi viene erogata mensilmente e copre un periodo pari alla metà delle settimane contributive accumulati negli ultimi quattro anni. L’indennità può essere attribuita a partire dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro, a condizione che la domanda venga presentata entro tale termine. Se la richiesta viene inoltrata oltre l’ottavo giorno, la NASpi spetta dal giorno successivo alla presentazione della domanda, purché avvenga entro i limiti di legge​

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