Le riserve di posti per l’accesso ai concorsi pubblici sono regolate da specifiche disposizioni per favorire l’inclusione di particolari categorie di cittadini e garantire loro opportunità di impiego nelle pubbliche amministrazioni.
È fondamentale sottolineare che le riserve di posti non si configurano come privilegi o discriminazioni positive, ma come un meccanismo volto a garantire l’uguaglianza di opportunità. Queste disposizioni rappresentano uno strumento per affrontare le disuguaglianze strutturali e promuovere una società più inclusiva e diversificata.
Tuttavia, è importante bilanciare l’obiettivo di inclusione con il principio di merito, assicurando che le riserve di posti non compromettano la qualità e l’efficienza delle pubbliche amministrazioni. Pertanto, i concorsi pubblici devono garantire una valutazione equa e imparziale dei candidati, basata sulle loro competenze e capacità, al fine di selezionare i migliori candidati per le posizioni disponibili.
Vediamo nel dettaglio come funzionano le riserve e quali sono le disposizioni principali.
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Come funziona la riserva dei posti nei concorsi pubblici?
Il Decreto n. 487 del 9 maggio 1994, stabilisce le norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, concorsi unici e altre forme di assunzione nei pubblici impieghi. L’articolo 5 del decreto riguarda le categorie riservatarie e le preferenze.
Dal 2 aprile 2021, il decreto è stato modificato dal Decreto legislativo n. 36 del 28 febbraio 2021, articolo 51.
Le disposizioni sulle riserve di posti si applicano a ogni concorso indetto, e nel caso in cui non possano essere applicate integralmente all’interno di un singolo concorso, si generano frazioni di posto. Queste frazioni vengono cumulate con le riserve relative ai successivi concorsi indetti dalla stessa amministrazione, oppure vengono utilizzate nei casi in cui si procede a ulteriori assunzioni attingendo dalla graduatoria dei candidati idonei.
Nel caso in cui tra i candidati dichiarati idonei nella graduatoria di merito ci siano persone che appartengono a più categorie che danno diritto a diverse riserve di posti, si tiene conto prima del titolo che dà diritto a una maggiore riserva secondo l’ordine seguente:
- Riserva di posti per coloro che appartengono alle categorie di cui all’articolo 3 della Legge 68/1999 (“norme per il diritto al lavoro dei disabili”).
- Riserva di posti per i militari in ferma di leva prolungata e i volontari specializzati delle tre Forze armate congedati senza demerito al termine della ferma o rafferma contrattuale, fino a un massimo del 20% dei posti vacanti all’anno messi a concorso.
- Riserva del 2% dei posti per gli ufficiali di complemento dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica che hanno concluso senza demerito la ferma biennale.
Le riserve di posti, già previste da leggi speciali a favore di categorie specifiche di cittadini, non possono complessivamente superare la metà dei posti messi a concorso. Se è necessaria una riduzione dei posti riservati secondo legge a causa di questo limite, la riduzione viene attuata in modo proporzionale per ciascuna categoria avente diritto a riserva.
Nel calcolo delle frazioni di riserva ai sensi dell’articolo 1014 del decreto legislativo 66/2010, devono essere considerate le quote accumulate per un precedente concorso e per gli eventuali scorrimenti di graduatoria di un altro ente, solo nel caso in cui la relativa riserva non sia potuta essere applicata integralmente, generando frazioni di posto da cumulare con le successive riserve nei successivi concorsi.
Calcolo della riserva di posti nei concorsi
Le riserve di posti per l’accesso ai concorsi pubblici rappresentano un importante strumento volto a promuovere l’inclusione e garantire opportunità di impiego nelle pubbliche amministrazioni per determinate categorie di cittadini. Queste riserve sono regolate da specifiche disposizioni, che stabiliscono criteri e percentuali per favorire l’accesso alle posizioni lavorative a individui che potrebbero incontrare ostacoli o discriminazioni a causa di circostanze particolari.
Uno dei principi fondamentali delle riserve di posti è che non possono complessivamente superare la metà dei posti messi a concorso. Questo limite, imposto dalla legge, mira a garantire un equilibrio tra la promozione dell’inclusione e l’opportunità per tutti i candidati di accedere alle posizioni lavorative pubbliche sulla base del merito e delle competenze.
È importante sottolineare che le riserve di posti vengono applicate in modo proporzionale per ciascuna categoria avente diritto alla riserva. Ciò significa che, se il numero di posti riservati supera il limite stabilito dalla legge, viene effettuata una riduzione proporzionale in modo da rispettare il limite imposto.
Inoltre, nel caso in cui un candidato dichiarato idoneo appartenga a più categorie che danno diritto a diverse riserve di posti, si tiene conto del titolo che garantisce la maggiore riserva secondo un ordine specifico, precedentemente elencato. Questo criterio aiuta a definire la priorità tra le diverse categorie e assicura una gestione equa delle riserve.
Oltre alle riserve di posti, le disposizioni riguardano anche le preferenze in caso di parità di merito e titoli. Queste preferenze sono assegnate a determinate categorie di cittadini che hanno diritto a un trattamento prioritario in base a specifici riconoscimenti o situazioni personali. Ad esempio, gli insigniti di medaglia al valor militare, i mutilati e gli invalidi di guerra, e gli orfani dei caduti per fatto di guerra sono alcuni dei soggetti che possono beneficiare di tali preferenze.
La determinazione delle quote riservate si basa su un calcolo specifico: “N (Organico) x 7:100 = A (numero di posti riservati ai disabili); A (numero di posti riservati ai disabili) – B (numero dei posti eventualmente ricoperti dal personale riservista) = C (numero dei posti da riservare ai disabili per le nomine relative all’a.s.)“.Il calcolo aiuta a stabilire, in questo caso, il numero di posti riservati alle persone con disabilità per le nomine relative all’anno scolastico.
L’obiettivo di queste disposizioni è quello di garantire l’equità e la giustizia nella selezione dei candidati nei concorsi pubblici, tenendo conto delle loro esperienze e delle loro situazioni particolari.
Riserva militare nei concorsi pubblici
Oltre alle disposizioni generali, esistono regole specifiche per la riserva di posti destinati ai volontari delle Forze armate congedati senza demerito o durante il periodo di rafferma. Queste regole si applicano sia all’assunzione di personale non dirigente nelle pubbliche amministrazioni, aziende speciali e istituzioni, che alle carriere iniziali dei corpi di polizia municipale e provinciale. Tuttavia, è importante sottolineare che ci sono alcune esclusioni valide per le Forze di polizia a ordinamento militare e civile e per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
L’istituto della riserva dei posti nelle assunzioni a favore dei militari volontari congedati è disciplinato dagli articoli 1014 e 678 del d.lgs. n. 66/2010 (Codice Ordinamento Militare – COM).
Vediamo nel dettaglio le diverse disposizioni:
- Nei concorsi per l’assunzione di personale non dirigente nelle pubbliche amministrazioni, nelle aziende speciali e nelle istituzioni, viene riservato il 30% dei posti per i volontari in ferma breve e ferma prefissata delle Forze armate congedati senza demerito o durante il periodo di rafferma. Questa riserva si applica anche alle assunzioni nel Ministero della difesa per il personale civile non dirigenziale. Nei concorsi per l’accesso alle carriere iniziali dei corpi di polizia municipale e provinciale, viene riservato il 20% dei posti per i volontari delle Forze armate congedati senza demerito o durante il periodo di rafferma. Infine, nei concorsi per le assunzioni di personale civile, non dirigenziale, del Ministero della difesa, viene riservato addirittura il 50% dei posti per i volontari delle Forze armate congedati senza demerito o durante il periodo di rafferma.
- È importante precisare che la riserva di posti menzionata al punto precedente non si applica alle assunzioni nelle Forze di polizia a ordinamento militare e civile e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
- Le amministrazioni, le aziende speciali e le istituzioni sopra menzionate devono trasmettere al Ministero della difesa una copia dei bandi di concorso o dei provvedimenti che prevedono assunzioni di personale, nonché, entro il mese di gennaio, il prospetto delle assunzioni effettuate in base a queste disposizioni nell’anno precedente.
- Nel caso in cui le riserve di posti indicate al punto 1 non possano essere applicate integralmente o parzialmente perché darebbero luogo a frazioni di posto, tali frazioni vengono cumulate con le riserve relative ai successivi concorsi per l’assunzione di personale non dirigente indetti dalla stessa amministrazione, azienda o istituzione. In alternativa, possono essere utilizzate nei casi in cui si procede a ulteriori assunzioni attingendo dalla graduatoria dei candidati idonei.
Queste disposizioni sono state introdotte con l’obiettivo di favorire l’assunzione di volontari delle Forze armate che hanno concluso la propria ferma o rafferma senza demerito o che prestano servizio permanente. Si vuole offrire loro opportunità di impiego nelle pubbliche amministrazioni e in altri settori specifici, riconoscendo il valore del loro servizio e delle competenze acquisite durante l’esperienza militare.
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