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Proroga Smart working pubblica amministrazione, cosa succede dopo il 30 giugno

Il 22 giugno, il disegno di legge di conversione del Decreto Lavoro è stato approvato in Senato con 96 voti favorevoli, 55 contrari e 10 astensioni. Il testo sarà sottoposto nuovamente alla Camera per la valutazione delle modifiche apportate. Si prevede che l’approvazione definitiva avvenga entro il prossimo 3 luglio.

Durante la discussione, è stato presentato un emendamento che è stato successivamente approvato, introducendo importanti novità nel DDL di conversione del Decreto Lavoro, in particolare riguardo alla disciplina dello smart working nel 2023. In dettaglio, sono state stabilite proroghe per i lavoratori fragili e i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni, con alcune differenze tra il settore pubblico e privato.

Esamineremo insieme le modifiche apportate al testo iniziale del Decreto Lavoro in relazione allo smart working.

Cosa cambia dopo il 30 giugno 2023

Finalmente sono state confermate le misure relative allo smart working dopo il termine del 30 giugno. Di seguito è riportato un riepilogo delle novità:

  • Proroga fino al 31 dicembre 2023 per i lavoratori fragili e i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni impiegati nel settore privato.
  • Proroga fino al 30 settembre 2023 solo per i lavoratori fragili impiegati nella Pubblica Amministrazione.

Non è stata prevista alcuna proroga per i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni impiegati nel settore pubblico. La scadenza rimane fissata per il prossimo 30 giugno 2023.

La senatrice Elena Murelli, capogruppo della Lega in commissione Lavoro e firmataria dell’emendamento, si è espressa favorevolmente sull’approvazione, dichiarando: “Siamo soddisfatti per l’approvazione dell’emendamento della Lega per estendere al 30 settembre 2023 la possibilità di fruire del lavoro agile per i lavoratori fragili della Pubblica Amministrazione. Un ringraziamento, poi, anche alla relatrice per averlo riproposto come maggioranza. Un’altra dimostrazione della vicinanza alle esigenze del Paese e delle persone fragili”.

Categorie di lavoratori Pubblica Amministrazione che avranno un beneficio della proroga smart working

La relatrice al decreto lavoro, Paola Mancini (FdI), ha proposto un emendamento che è stato approvato dall’Aula del Senato, il quale prevede la proroga del lavoro agile nella Pubblica Amministrazione dal 30 giugno al 30 settembre per i lavoratori fragili.

È stata estesa la possibilità di adottare lo smart working anche per i lavoratori fragili e i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni nel settore privato, con una proroga fino alla fine dell’anno, rispetto alla scadenza originaria prevista per il 30 giugno. Questa disposizione è stata stabilita tramite un emendamento al recente decreto Lavoro approvato dalla commissione Affari sociali del Senato.

Nel settore privato, sono state fissate alcune restrizioni per i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni. Essi possono lavorare da casa solo se l’altro genitore non è disoccupato e non riceve già forme di sostegno al reddito a causa della cessazione o sospensione del lavoro.

È importante notare che il datore di lavoro può intervenire in qualsiasi momento per quanto riguarda il diritto allo smart working, in base alle esigenze dell’azienda. È anche da considerare che rimane in vigore la norma che impone ai datori di lavoro di concedere prioritariamente lo smart working ai genitori con figli di età inferiore ai 12 anni.

Al momento, per quanto riguarda le altre categorie di lavoratori privati, non esistono diritti specifici per lo smart working stabiliti dalla legge. Attualmente, non è più in vigore nemmeno la disciplina dello smart working agevolato, che consentiva ai datori di lavoro di decidere se adottare o meno il lavoro da casa tramite una semplice comunicazione informale.

Al contrario, è ora necessario un accordo scritto e firmato tra datore di lavoro e dipendente che certifichi la possibilità di usufruire dello smart working. Va considerato anche che possono esserci accordi collettivi adottati solo da alcune aree produttive e non da tutte.

Nel panorama delle ultime novità, ci sono anche altri elementi da menzionare. Il governo Meloni ha introdotto una serie di modifiche alle normative relative ai concorsi pubblici nel decreto sulla Pubblica Amministrazione, optando per un’anticipazione rispetto ai tempi originariamente previsti. Questa modifica è stata approvata con un voto di fiducia alla Camera il 7 giugno 2023.

Valerio Mainolfi

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