Il 2025 potrebbe essere l’anno in cui sentiremo parlare ancora di cassa integrazione, un tema particolarmente caldo per molti lavoratori e imprese in difficoltà. La situazione economica complessa, aggravata da problematiche come quelle vissute da Stellantis con i lavoratori di Pomigliano d’Arco e Mirafiori, spinge il governo Meloni a mettere in campo nuove misure di supporto. Vediamo insieme i dettagli delle misure previste e i principali ammortizzatori sociali che si affiancheranno alla cassa integrazione.
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Le nuove risorse per gli ammortizzatori sociali: oltre 400 milioni di euro
Il governo Meloni ha deciso di destinare una somma ingente, oltre 400 milioni di euro, per sostenere i lavoratori e le imprese in difficoltà attraverso gli ammortizzatori sociali. Le nuove misure si inseriscono in un contesto economico delicato, con l’intento di tutelare i dipendenti e favorire la ristrutturazione delle aziende in difficoltà. Di seguito, le principali misure previste:
- Indennità onnicomprensiva: È stato rifinanziato con 30 milioni di euro il fondo destinato ai dipendenti delle imprese di pesca marittima, con un importo massimo che non può superare i 30 euro giornalieri. La misura include anche i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca.
- Trattamenti di Cigs e mobilità in deroga: Rifinanziati con 70 milioni di euro, questi strumenti mirano a sostenere la rioccupazione dei lavoratori nelle aree di crisi industriale complessa, favorendo il reinserimento dei dipendenti licenziati.
- Ulteriore trattamento Cigs: Sono stati stanziati 100 milioni di euro per le imprese che cessano la propria attività produttiva, al fine di gestire gli esuberi di personale e limitare gli impatti sociali ed economici della cessazione.
- Sostegno al reddito: Con 19 milioni di euro, il governo proroga il sostegno al reddito per i dipendenti del gruppo Ilva, includendo anche la possibilità di formazione professionale per garantire una riqualificazione continua.
- Cassa Integrazione straordinaria: Questa misura è stata prorogata con 100 milioni di euro per il triennio 2025-2027, estendendo il sostegno ai lavoratori in caso di crisi aziendale o riorganizzazione. L’integrazione al reddito sarà garantita per un massimo di 12 mesi.
Nuovi ammortizzatori sociali e la prospettiva di ripresa
Un altro aspetto importante delle misure previste riguarda la proroga della convenzione tra lavoro e Regioni. L’obiettivo è quello di assorbire i lavoratori socialmente utili e offrire supporto alle categorie più vulnerabili, come quelle dei call center. Questi ultimi, infatti, sono tra i settori che hanno subito maggiormente il fenomeno delle fughe aziendali, e per loro il governo ha stanziato 20 milioni di euro per il 2025.
Inoltre, il governo ha previsto un’ulteriore forma di cassa integrazione straordinaria per le imprese considerate di interesse strategico nazionale, con l’obiettivo di salvaguardare competenze cruciali per l’economia del paese. Queste imprese possono beneficiare di un periodo di cassa integrazione fino al 31 dicembre 2025, a condizione che abbiano almeno mille dipendenti e che siano in corso piani di riorganizzazione aziendale. Per questa misura speciale sono stati stanziati 63,3 milioni di euro.
L’obiettivo: sostenere i lavoratori e le imprese in crisi
Con queste misure, il governo Meloni intende supportare le aziende in difficoltà e proteggere i lavoratori, assicurando loro una rete di sicurezza economica durante periodi di ristrutturazione e crisi. Il piano mira, infatti, a garantire un adeguato sostegno al reddito, promuovere la riqualificazione professionale e salvaguardare l’occupazione, in un contesto economico che richiede un impegno concreto per evitare gravi ripercussioni sociali ed economiche.