L’ottenimento del bonus per le mamme lavoratrici può essere facilitato attraverso un’autocertificazione da presentare al proprio datore di lavoro, seguendo le linee guida fornite dall’INPS.
Il bonus mamme 2024 rappresenta un supporto per le donne impiegate che hanno due o tre figli a carico, istituito dalla Legge di Bilancio 2024. Come comunicato dal governo, benché l’attivazione del bonus sia automatica, per semplificarne l’ottenimento è necessario inoltrare una autocertificazione al datore di lavoro, come specificato dall’INPS in una recente circolare.
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Esonero contributivo per madri lavoratrici: di cosa si tratta?
Questo beneficio prevede l’eliminazione totale dei contributi previdenziali a carico della madre lavoratrice, azzerando completamente le quote dovute per invalidità, vecchiaia e superstiti. Lo Stato si assume l’onere di tali contributi. L’esonero, pari al 9,19% dell’intero stipendio, corrisponde a quanto normalmente versato per il contributo IVS (settore privato) o FAP (settore pubblico), risultando in un aumento netto dello stipendio fino a un massimo di 3.000 euro annui, distribuiti mensilmente.
Esonero contribuitvo: tipologie di lavoro
L’esonero contributivo, introdotto dalla recente Manovra, riguarda le madri impiegate con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, sia nel settore pubblico che in quello privato, incluse le posizioni part-time.
Nel dettaglio, il bonus mamme lavoratrici si applica tanto ai contratti nuovi, stipulati post Legge di Bilancio, quanto a quelli preesistenti, mirando a sostenere le madri nel mercato del lavoro.
Bonus mamme 2024: beneficiarie
L’esonero contributivo riguarda le donne con tre figli, il più giovane dei quali non abbia superato i 18 anni di età.
Solo per il 2024, in fase sperimentale, il bonus mamme si estende anche alle madri di due figli, con l’ultimo nato che non superi i 10 anni.
Esonero contributivo: esclusioni
Sono escluse dal beneficio le donne senza figli, quelle con un solo figlio, quelle i cui figli non rientrano nei limiti di età stabiliti, le lavoratrici domestiche, le autonome, le contrattualizzate a termine, le pensionate, le disoccupate e le collaboratrici occasionali.
Bonus mamme lavoratrici: come autocertificarsi per l’esonero contributivo
Secondo la Circolare INPS n°27 del 31/01/2024, le lavoratrici, sia pubbliche che private, con contratto a tempo indeterminato possono notificare al loro datore di lavoro l’intenzione di usufruire dell’esonero, comunicando il numero di figli e i loro codici fiscali.
L’INPS non fornisce moduli precompilati, ma indica soltanto le informazioni essenziali da includere nell’autocertificazione. Un modello modificabile dell’autocertificazione può essere scaricato da un link fornito, con la raccomandazione di eliminare le note tra parentesi prima della stampa e firma del documento.
I datori di lavoro dovranno poi inserire queste informazioni nelle denunce retributive, per ulteriori dettagli si rimanda alla circolare INPS n°27 del 31/01/2024.
La seconda alternativa
È attesa una comunicazione ufficiale dall’INPS che fornisca le linee guida per permettere alle madri lavoratrici interessate al bonus di inviare direttamente all’ente previdenziale i codici fiscali dei figli a carico.