Art Bonus: restauro teatri ammesso, costi di gestione esclusi

L'Agenzia delle Entrate chiarisce l'uso dell'Art Bonus per teatri: ammessi i finanziamenti per il restauro e la manutenzione, esclusi i costi di gestione e organizzazione spettacoli.

Con l’interpello n. 133 del 17 giugno 2024, l’Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti riguardanti l’ammissione delle erogazioni liberali destinate al restauro e alla manutenzione di un teatro. L’Agenzia ha specificato che tali erogazioni sono ammissibili solo per determinate tipologie di spese, escludendo quelle destinate alla gestione delle attività spettacolistiche.

Art Bonus per restauro e manutenzione di teatri: la casistica

L’interpello è stato presentato da una Fondazione di diritto privato, senza fini di lucro, iscritta al RUNTS. La Fondazione ha acquisito un teatro inagibile per donarlo al Comune, che ha accettato l’immobile e lo ha concesso alla Fondazione per nove anni. Il teatro è stato dichiarato di interesse storico e artistico, sotto la tutela del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.

La Fondazione è responsabile del restauro integrale del teatro e dell’acquisto delle attrezzature necessarie per la gestione di spettacoli teatrali e cinematografici. Le attività principali della Fondazione includono la gestione del teatro, l’organizzazione di attività culturali e la promozione dell’arte e dello spettacolo.

Le richieste della fondazione

La Fondazione ha ricevuto erogazioni liberali per:

  • Parziale finanziamento del progetto di acquisto e restauro del teatro.
  • Sostenimento delle spese di gestione e realizzazione della stagione teatrale.
  • Acquisto di strumentazione multimediale necessaria per le attività spettacolistiche.

La domanda posta all’Agenzia delle Entrate riguardava la possibilità di usufruire del credito d’imposta Art bonus per tutte queste erogazioni.

La soluzione dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha richiamato la normativa sull’Art bonus, che prevede un credito d’imposta per le erogazioni liberali destinate a:

  • Interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici.
  • Sostegno di istituti e luoghi della cultura pubblici, fondazioni lirico-sinfoniche, teatri di tradizione e altre istituzioni culturali.
  • Realizzazione di nuove strutture o potenziamento di quelle esistenti per enti pubblici senza scopo di lucro che operano nello spettacolo.
  • Interventi di restauro, protezione e manutenzione di beni culturali pubblici da parte di concessionari o affidatari.
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L’opinione del Ministero della Cultura

Il parere del Ministero della Cultura è stato decisivo:

  1. Le erogazioni per il restauro del teatro sono ammesse al beneficio fiscale Art bonus, poiché il bene appartiene a un ente pubblico territoriale ed è dichiarato di interesse culturale.
  2. Le erogazioni per i costi di gestione della Fondazione e per l’organizzazione di attività spettacolistiche non sono ammesse, poiché non rientrano nel sostegno a istituti o luoghi della cultura di appartenenza pubblica come definiti dall’art. 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Conclusioni

In conclusione, le erogazioni liberali destinate al restauro e alla manutenzione del teatro possono beneficiare del credito d’imposta Art bonus. Tuttavia, quelle destinate alla gestione della Fondazione e all’organizzazione di attività spettacolistiche non rientrano nel beneficio fiscale. Questa distinzione è cruciale per le fondazioni e gli enti che operano nel settore culturale e teatrale, offrendo una chiara guida su quali spese possono essere sostenute con il vantaggio fiscale dell’Art bonus.

Erogazioni liberali ammesse all’Art bonusErogazioni liberali non ammesse all’Art bonus
Interventi di manutenzione e restauro del teatroCosti di gestione della Fondazione
Organizzazione di attività spettacolistiche

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