Guida ai permessi retribuiti della Legge 104, art.3 comma 1: cosa devi sapere

I permessi mensili legati alla 104 sono retribuiti e coperti da contribuzione per la pensione

La Legge 104, art. 3 comma 1, offre importanti agevolazioni ai lavoratori con disabilità e ai loro caregiver. Tra queste, i permessi retribuiti consentono un’assenza fino a 3 giorni al mese, garantendo piena retribuzione e contribuzione pensionistica. Oltre ai permessi, la Legge 104 prevede detrazioni fiscali, esenzioni e accesso privilegiato a servizi e prestazioni. È fondamentale notare che la Legge differenzia tra invalidità e gravità dell’invalidità, con implicazioni significative per i benefici.

Scopri di più sulle agevolazioni della Legge 104 e sulle sue implicazioni. Continua a leggere!

Quanti permessi 104 si possono prendere al mese

I permessi per Legge 104 possono essere concessi al lavoratore disabile portatore di handicap grave e a più familiari che si occupano dello stesso portatore di handicap.

I permessi sono retribuiti e permettono di assentarsi per 3 giorni al mesefrazionabili anche a ore (2 ore al giorno se orario full time, 1 ora se part time), ottenendo la stessa retribuzione e la copertura figurativa ai fini pensionistici. 

Quando si possono prendere i 3 giorni di permesso della 104

Possono usufruire della Legge 104 i portatori di handicap, la cui definizione è contenuta nell’art. 3 della Legge 104/92, ovvero “colui o colei che presenta minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o emarginazione”.

Per accedere alle agevolazioni è necessario che venga riconosciuta la condizione di handicap da parte di una Commissione Medica dell’ASL.

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Non basta quindi essere riconosciuti invalidi a seguito di una menomazione o di una patologia, ma è necessario che una commissione medica contestualizzi le oggettive difficoltà socio-lavorative e relazionali a cui la patologia o la menomazione danno vita.

Possono usufruirne allo stesso modo anche i familiari che si occupano del portatore di handicap.

Come richiedere i giorni di permesso della 104 al datore di lavoro

I giorni di permesso per 104 possono essere richiesti al datore di lavoro solo dopo il riconoscimento del diritto a usufruire di questa agevolazione. La procedura richiede per prima cosa che il tuo medico di base predisponga un certificato medico introduttivo nel quale certifica la tua disabilità, elencando le patologie che ti riguardano.

Lo stesso medico curante invierà il certificato all’INPS e potrà inoltrare per te la domanda per la Legge 104, altrimenti puoi farlo tu accedendo al sito Inps con le tue credenziali (SPID, CIE o CNS), oppure puoi farti aiutare da un Caf o da un patronato.

Una volta presentata la domanda, nei successivi 30 giorni – 15 per malattie oncologiche – verrai convocato a visita mediante raccomandata a/r.

La visita si svolgerà davanti alla Commissione Medica dell’ASL, che valuterà tutta la documentazione sanitaria presentata e deciderà se accertare o meno la presenza di handicap.

All’interno del verbale verrà specificato se il riconoscimento è:

  • definitivo, se il quadro patologico è irreversibile o addirittura ingravescente e quindi non vi saranno visite future di revisione;
  • tale da poter essere sottoposto a revisione (con nuova successiva chiamata a visita) a una certa data.

Se la commissione non si pronuncia entro i primi 45 giorni dalla presentazione della domanda per 104, al fine di ottenere le agevolazioni e i permessi 104 sono previsti gli accertamenti in via provvisoria da parte di un medico specialista nella patologia denunciata.

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Come viene retribuito il permesso 104

I permessi 104 sono retribuiti al 100% della retribuzione normale, a carico dell’Inps. L’indennità è anticipata dal datore di lavoro, che poi recupera le somme in questione sui contributi da versare all’Istituto con modello F24.

Cosa spetta con la Legge 104 comma 1 art 3

La Legge 104 comma 1 art. 3 prevede una serie di agevolazioni e benefici per le persone con disabilità e per i loro familiari, tra cui:

  • permessi di lavoro: come già detto, i lavoratori dipendenti che assistono familiari con disabilità possono usufruire di 3 giorni di permesso mensile retribuito, da utilizzare per assistere il familiare con disabilità. I permessi possono essere richiesti per assistere il familiare con disabilità in qualsiasi luogo, anche fuori dal comune di residenza;
  • detrazioni fiscali: le persone con disabilità e i loro familiari possono beneficiare di una serie di detrazioni fiscali, come ad esempio la detrazione per l’assistenza di persone non autosufficienti;
  • esenzioni fiscali: le persone con disabilità e i loro familiari possono beneficiare di una serie di esenzioni fiscali, come ad esempio l’esenzione dal pagamento dell’imposta di circolazione per i veicoli utilizzati per il trasporto di persone con disabilità;
  • accesso a servizi e prestazioni: le persone con disabilità hanno diritto a un’ampia gamma di servizi e prestazioni, tra cui accesso gratuito ai trasporti pubblici, accesso gratuito ai musei e ai luoghi di cultura, accesso gratuito a corsi di formazione e orientamento, accesso a servizi di assistenza domiciliare.

La Legge 104 articolo 3 al comma 3 specifica invece la gravità dell’invalidità: vuol dire che per chi ottiene invalidità con comma 3 viene individuata un’invalidità di tipo grave, mentre al comma 1 viene riconosciuta solo l’invalidità e non la situazione di gravità. 

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Ortensia Ferrara
Ortensia Ferrara
Classe ’83, giornalista pubblicista dal 2007, laureata in scienze della comunicazione dal marzo 2008, appassionata di scrittura creativa, giornalismo e comunicazione da sempre. Pignola, puntuale, permalosa e inguaribilmente pessimista, curiosa, noiosa e ironica.