Nella Legge di Bilancio 2025 potrebbe essere introdotta una significativa novità per le madri lavoratrici autonome e le titolari di Partita IVA. Dopo il successo del bonus mamme per le dipendenti del settore pubblico e privato, il Governo sta valutando l’estensione di questa misura anche alle lavoratrici non dipendenti, a condizione che abbiano almeno due figli. Questo cambiamento potrebbe portare benefici economici tangibili per molte famiglie, come già accaduto nel 2024 con gli aumenti in busta paga.
Indice dei contenuti
Dettagli della proposta di estensione
La proposta prevede che le lavoratrici autonome e le titolari di Partita IVA possano usufruire dello stesso bonus previsto per le dipendenti nel 2024. Questo bonus consiste in un’esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali, che per le dipendenti equivale a un incremento di circa il 9,19% in busta paga. Per le autonome e le lavoratrici con Partita IVA, invece, il beneficio sarebbe più cospicuo, con uno sgravio pari al 35% dei contributi obbligatori, che variano in base al reddito dichiarato.
Requisiti per accedere al Bonus
Per poter accedere al bonus mamme 2025, le lavoratrici autonome e le titolari di Partita IVA dovranno soddisfare i seguenti requisiti:
- Due figli: il più giovane deve avere meno di 10 anni.
- Tre figli o più: il più giovane deve avere meno di 18 anni.
Il Governo potrebbe introdurre ulteriori criteri reddituali per limitare la platea delle beneficiarie, ma al momento non sono stati definiti dettagli specifici.
Meccanismo di funzionamento del Bonus
Il bonus mamme per autonome e Partite IVA si configura come uno sconto sui contributi previdenziali. Questo beneficio sarà applicato direttamente al momento della dichiarazione dei redditi, riducendo l’onere fiscale per le madri lavoratrici e aumentando il loro guadagno netto. Sarà l’INPS a fornire ulteriori dettagli sulla modalità di applicazione del bonus, qualora la proposta venga approvata.
Tempistiche di attuazione
Attualmente, il bonus mamme 2025 per autonome e Partite IVA è ancora una proposta e deve essere approvata dalla maggioranza. Se approvata, la misura entrerà in vigore il 1° gennaio 2025. Tuttavia, i dettagli operativi e le modalità di applicazione saranno definiti successivamente, con le indicazioni specifiche fornite dall’INPS.
Altre misure a sostegno della genitorialità nel 2025
La Legge di Bilancio 2025 non si limita al bonus mamme. Sono previste anche altre misure a favore dei genitori, tra cui:
- Bonus nido: potenziato per il secondo figlio.
- Congedo parentale aggiuntivo: due mesi all’80% per i genitori.
- Fringe benefit: fino a 2.000 euro per i dipendenti con figli, a discrezione del datore di lavoro.
Queste misure rappresentano un ulteriore passo verso un sostegno più ampio e mirato per le famiglie italiane, contribuendo a migliorare le condizioni economiche e lavorative dei genitori.