Bolletta acqua nel 2024: aumento del costo e disparità regionali

Analisi del XIX Rapporto di Cittadinanzattiva: Aumento del 4% dei costi idrici nel 2024. Confronto tra regioni e sfide sulla consapevolezza del consumo e della dispersione idrica.

L’incremento del costo della bolletta dell’acqua è una realtà che le famiglie italiane dovranno affrontare nel 2024, con una media di spesa che ha raggiunto, nel 2023, i 478 euro. Questo rappresenta un aumento del 4% rispetto al 2022 e ben del 17,7% negli ultimi cinque anni, secondo i dati emersi dal XIX Rapporto sul servizio idrico integrato di Cittadinanzattiva, pubblicato in concomitanza con la Giornata mondiale dell’acqua.

Le differenze regionali

Il panorama nazionale mostra notevoli differenze tra le varie regioni. Vibo Valentia si distingue per il maggiore aumento percentuale, circa il 16%, rispetto all’anno precedente, mentre Isernia ha visto la sua bolletta raddoppiare rispetto al 2019. Al contrario, Milano e Cosenza si posizionano tra i capoluoghi più economici, con una spesa media annuale di appena 184 euro. La Toscana risulta essere la regione con le tariffe più elevate, con 732 euro di media annuale, evidenziando l’ampiezza di questo divario all’interno del paese. Il Molise, invece, è la regione più conveniente con una spesa media annuale di 226 euro.

Informazione e consapevolezza dei cittadini

Nonostante la crescente consapevolezza ambientale, molti cittadini manifestano una conoscenza limitata in merito ai propri consumi idrici e alle possibilità di risparmio. Un’inchiesta condotta su 3.355 individui ha rivelato che il consumo quotidiano autodenunciato di acqua è di circa 62 litri, cifra significativamente inferiore rispetto ai 215 litri giornalieri medi pro capite stimati dall’Istat. Questo potrebbe indicare una sottovalutazione del proprio impatto sull’utilizzo dell’acqua o, alternativamente, un’effettiva riduzione del consumo per alcune fasce della popolazione.

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La problematica della dispersione idrica

Il rapporto evidenzia inoltre il problema critico della dispersione idrica, che in Italia si attesta in media al 36,2% tra i capoluoghi di provincia, raggiungendo il 42,2% a livello nazionale. Alcuni territori, particolarmente nel Sud e nelle Isole, registrano percentuali di dispersione superiori al 50%, con punte del 62% in Basilicata. Questi dati sottolineano l’urgente necessità di interventi infrastrutturali per ridurre le perdite e garantire un uso più efficiente della risorsa idrica.

Il consumo di acqua in bottiglia

Per quanto riguarda il consumo di acqua in bottiglia, la spesa media mensile si attesta tra i 20 e i 25 euro per famiglia, con circa il 45% dei consumatori che percepisce l’acqua imbottigliata come più sicura e controllata rispetto a quella del rubinetto. Questa percentuale sale al 57% nel Sud e nelle Isole, dove vi è anche una maggiore incidenza di ordinanze di non potabilità.

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