Partita iva e pensione anticipata: requisiti e norme

Scopri i requisiti e metodi di calcolo per la pensione anticipata per i titolari di partita IVA.

Come funziona la pensione anticipata per chi possiede la partita IVA? In questo articolo, esploreremo come avviene la pensione anticipata per i possessori di Partita Iva. Approfondiremo i requisiti necessari, come l’età e i contributi versati, e i metodi per calcolare l’assegno pensionistico. In un contesto vedremo l’analisi svolta dall’Adepp che fotografa la situazione attuale.

Partita Iva e pensione anticipata: i criteri essenziali e i metodi di calcolo

In caso si partita IVA e pensione anticipata, i due principali elementi da considerare sono l’età anagrafica e gli anni di contribuzione. Questi variano a seconda della categoria per garantire una flessibilità in uscita variabile.

L’uscita variabile da categoria a categoria si basa su un metodo di calcolo che prende in considerazione l’età e i contributi versati. Questi sono, in sintesi, gli aspetti fondamentali per definire la pensione anticipata per i professionisti con Partita Iva.

Quota 100, 99 O 97

Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, è emerso che la combinazione di età e contributi spinge frequentemente i professionisti a raggiungere il limite di quota 100. Questo è il caso caso di geometri, consulenti del lavoro e avvocati. Allo stesso modo, i commercialisti raggiungono spesso la quota 99, mentre per i periti agrari e agrotecnici la quota massima raggiunta è di 97. 

L’età

Il primo fattore da considerare per calcolare l’uscita anticipata è l’età anagrafica. Un’indagine condotta da Adepp, l’Associazione degli enti previdenziali privati, per conto del Sole 24 Ore sulle Casse del decreto legislativo 509/1994, fornisce un quadro dei requisiti attuali per i professionisti. Lo studio esclude coloro che sono nati con un sistema pensionistico completamente contributivo.

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Per determinare l’età minima per l’uscita anticipata media, è necessario prendere in considerazione diverse categorie professionali. Secondo quanto riportato dal quotidiano economico, ecco le varie età minime per categoria professionale:

  • periti agrari e agrotecnici (Enpaia): 57 anni;
  • consulenti del lavoro (Enpacl) e geometri (Cassa geometri): 60 anni;
  • commercialisti (Cdc): 61 anni,
  • veterinari (Enpav): 62 ann;
  • medici e specialisti (Enpam), con 30 anni di anzianità di laurea: 62 anni;
  • ingegneri e architetti (Inarcassa): 63 anni e 6 mesi;
  • ragionieri (Cnpr): 63 anni e 9 mesi;
  • avvocati (Cassa forense): 65 anni.

Anni di contribuzione

L’età prevista deve essere correlata agli anni di contribuzione. L’analisi condotta da Adepp per il Sole 24 Ore mostra che questa varia da un minimo di 20 anni per i ragionieri fino a un massimo di 42 anni e 10 mesi per i periti agrari. Vediamo nel dettaglio le varie categorie: 

  • ragionieri: minimo 20 anni;
  • periti agrari: massimo 42 anni e 10 mesi;
  • ingegneri, architetti, veterinari, avvocati: 35 anni;
  • agrotecnici, consulenti del lavoro, geometri: 40 anni;
  • commercialisti: 38 o 40 anni;
  • medici e specialisti: 35 o 42 anni;
  • notai: 30 o 35 anni.

IL CALCOLO DELL’ASSEGNO

Unendo i requisiti di età e anni di contribuzione, si ottengono indicazioni dettagliate su quando ciascun professionista potrà richiedere la pensione anticipata. Tuttavia, la maggior parte degli enti adotta un sistema misto (retributivo-contributivo).

L’Adepp fornisce alcuni esempi pratici:

  • Per i consulenti del lavoro: il sistema è a quota fissa per le annualità fino al 2012 incluse e contributivo dal 2013 in poi.
  • Per i commercialisti: la quota pensione è determinata per gli anni maturati fino al 2003 con il metodo contributivo, mentre dal 2004 in poi si utilizza il metodo retributivo-contributivo.
  • Per architetti e ingegneri: si applica il metodo pro-rata: retributivo per i contributi ante 2013, contributivo per i contributi post-2013.
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Dopo la pensione anticipata

Dopo l’ottenimento della pensione anticipata, i lavoratori autonomi possono continuare a esercitare la loro professione.

Tuttavia, questa norma non si applica a tutti. Fanno eccezione, ad esempio, i notai, che hanno il divieto di continuare a lavorare. Gli avvocati che ricevono la pensione di anzianità non possono più esercitare e devono cancellarsi dall’Albo professionale

La situazione è diversa se si opta per la pensione di vecchiaia anticipata: in tal caso è possibile continuare a lavorare. I medici, ad esempio, devono concludere il rapporto di lavoro con il Servizio Sanitario Nazionale, ma possono continuare a esercitare privatamente.

Il punto di vista dell’adepp

Lavorare in pensione fa parte della flessibilità che i sistemi previdenziali dei professionisti sono in grado di garantire in termini di autonomia e sostenibilità, come ha sottolinea Alberto Oliveti, presidente di Adepp. Se un professionista ritiene di poter accedere alla pensione anticipata, di solito può continuare a svolgere la propria attività, continuando a versare i contributi da pensionato che, per legge, non possono essere inferiori alla metà dei contributi ordinari.

Altre informazioni

Per approfondimenti e aggiornamenti continui sul tema della pensione anticipata e sulle normative vigenti, si consiglia di consultare la sezione News di Circuito Lavoro. Qui si trovano articoli dettagliati e guide pratiche per navigare il panorama previdenziale italiano. Inoltre, è utile esplorare anche la sezione Bonus del sito, dove sono disponibili informazioni su incentivi e agevolazioni fiscali, fondamentali per i possessori di partita IVA. 

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