Percorsi abilitanti per docenti: tutto quello che c’è da sapere

Con l'obiettivo di fornire una panoramica completa sui percorsi abilitanti per diventare docenti, esploreremo dettagliatamente i requisiti, le modalità e i costi previsti per ottenere l'abilitazione all'insegnamento

In Gazzetta Ufficiale è arrivato il DPCM che disciplina la formazione iniziale degli insegnanti. Il provvedimento legato al PNRR fissa i percorsi per ottenere l’abilitazione all’insegnamento sia per chi dovrà cominciare da zero sia per chi ha già intrapreso la carriera di docente. Scopriamo di più.

Il nuovo sistema di reclutamento

Il nuovo sistema di formazione e reclutamento della scuola secondaria di primo e secondo grado è delineato nel D.lgs. n. 59/2017, come modificato dal DL 36/2022 (convertito in legge n. 79/2022), e si articola in:

  • un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale, corrispondente a non meno di 60 CFU/CFA (il percorso si articola in: formazione; prova finale; valutazione finale)
  • un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale, cui accedono gli abilitati (ed anche i docenti che, alla data di presentazione delle istanze, abbiano svolto nelle scuole statali tre anni di servizio anche non continuativo, negli ultimi cinque, di cui uno nella specifica classe di concorso di partecipazione)
  • un periodo di prova in servizio di durata annuale con test finale e valutazione conclusiva

Fase transitoria

La fase transitoria per i concorsi pubblici scuola, prevede che, fino al 31 dicembre 2024, possano partecipare ai concorsi per la scuola secondaria di primo e secondo grado, per posto comune e di insegnante tecnico- pratico, i docenti in possesso di:

  • titolo di studio per l’accesso alla classe di concorso più 30 CFU/CFA del percorso universitario e accademico abilitante
  • titolo di studio per l’accesso alla classe di concorso più 24 CFU/CFA conseguiti entro il 31 ottobre 2022, previsti quale requisito di accesso al concorso secondo il previgente ordinamento
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Per gli ITP, il titolo di studio è il diploma (che dà accesso alla classe di concorso), mentre per i posti comuni il predetto titolo è la laurea (comprensiva di tutti i crediti necessari per accedere alla classe di concorso).

Diverse tipologie di corsi per ottenere l’abilitazione all’insegnamento

Il DPCM per i concorsi pubblici prevede diverse tipologie di corsi per ottenere l’abilitazione all’insegnamento destinato a diverse categorie:

  • corsi abilitanti da 60 CFU: destinati a chi intende insegnare una disciplina specifica nella scuola secondaria, con riserve di posti per docenti con una certa esperienza o per coloro che hanno sostenuto determinate prove concorsuali
  • percorsi formativi transitori da 30 CFU per docenti abilitati su altro grado/classe di concorso o specializzati in sostegno: offre ai docenti già abilitati l’opportunità di acquisire competenze aggiuntive nella loro disciplina di riferimento
  • percorsi formativi transitori da 30 CFU: destinato ai docenti con tre anni di esperienza o che hanno sostenuto la prova del concorso “straordinario bis”
  • percorsi formativi transitori da 30 CFU per neo-laureati o chi non ha acquisito 24 CFU: pensato per i laureati recenti o coloro che non hanno soddisfatto i requisiti dei CFU entro ottobre 2022
  • percorsi formativi post-concorso da 30 o 36 CFU/CFA: progettato per i vincitori di concorso che non sono ancora abilitati.

I percorsi saranno attivati per tutte le classi di concorso?

A fare chiarezza in tale senso è stata Manuela Pascarella, della segreteria nazionale Flc-Cgil, con questa dichiarazione: “Non esiste una limitazione del DPCM nelle classi di concorso. Addirittura, il fatto che si preveda che l’organizzazione dei corsi possa essere erogata in aggregazione all’università è stato pensato per il fatto che ci sono classi di concorso pochi posti disponibili e quindi poche persone interessate, magari lettere e matematica che sono le classi più gettonate“.

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“Magari – prosegue la sindacalista – per garantire anche a chi appartiene a quelle classi di concorso meno numerose la possibilità di una formazione si prevede la formazione interateneo in modo da costruire un corso che risponda alle esigenze di tutti. Non c’è quindi una limitazione”.

Struttura del percorso per gli anni 2023/2024

Per gli anni 2023/2024 e 2024/2025 i percorsi potranno essere svolti, a esclusione delle attività di tirocinio e di laboratorio, con modalità telematiche sincrone, in misura non superiore al 50% del totale.

Per quanto riguarda la struttura del percorso, è prevista l’acquisizione di almeno 10 CFU/CFA di area pedagogica e 20 crediti tra tirocinio diretto e indiretto. Per ogni CFU/CFA di tirocinio diretto, l’impegno in presenza nelle classi è pari almeno a 12 ore.

Inoltre, bisogna ricordare che l’obbligo di frequenza è fissato al 70% per ogni attività formativa.

Cosa si studierà per ottenere l’abilitazione

Il DPCM prevede un’offerta formativa calibrata su quelli che sono gli standard minimi individuati nel DPCM.

Al termine del percorso di formazione iniziale, gli abilitati devono possedere:

a) competenze culturali, disciplinari, pedagogiche, didattiche e metodologiche, specie quelle dell’inclusione, rispetto ai nuclei basilari dei saperi e ai traguardi di competenza fissati per gli studenti;

b) competenze proprie della professione di docente, in particolare pedagogiche, relazionali, valutative, organizzative e tecnologiche, integrate in modo equilibrato con i saperi disciplinari nonché con le competenze giuridiche relative alla disciplina scolastica;

c) competenze psico-pedagogiche, socio-antropologiche, linguistiche e digitali;

d) capacità di progettare, anche tramite attività di programmazione di gruppo e tutoraggio tra pari, percorsi didattici flessibili, da promuovere nel contesto scolastico, adeguati alla capacità e ai talenti degli studenti, tenendo conto delle soggettività e dei bisogni educativi specifici di ciascuno di essi, al fine di favorire l’apprendimento critico e consapevole, l’orientamento e l’acquisizione delle competenze trasversali;

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e) capacità di svolgere con consapevolezza i compiti connessi con la funzione di docente e con l’organizzazione scolastica, nel rispetto della deontologia professionale.

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Autore
Ortensia Ferrara
Ortensia Ferrara
Classe ’83, giornalista pubblicista dal 2007, laureata in scienze della comunicazione dal marzo 2008, appassionata di scrittura creativa, giornalismo e comunicazione da sempre. Pignola, puntuale, permalosa e inguaribilmente pessimista, curiosa, noiosa e ironica.